Lo scorso primo febbraio nella tenuta di Castello di Cigognola (Pavia) abbiamo presentato l’Indice Bigot, un metodo scientifico per valutare il potenziale qualitativo del vigneto, correlando vigneto e qualità finale del vino, attraverso un approccio che si basa su studi e sperimentazioni pluriennali nel terroir più vocati d’Italia e con la mappatura scientifica di duemila vigneti in tutto il mondo. Basandosi sulle sue conoscenze Giovanni è partito analizzando tre punti fondamentali: suolo, clima e vitigni. I primi due bisogna conoscerli, ma non sono modificabili, ciò su cui bisogna lavorare è il terzo, ovvero la vite, osservandola ed anticipando eventuali problematiche nel modo più naturale possibile. Per poter valutare con precisione e rapidità la situazione fitopatologica del vigneto stesso, Bigot ha creato l’APP 4grapes® che vuole diventare lo standard internazionale per il monitoraggio intelligente del vigneto. Pensata per tutto il personale che visita le viti, raccoglie informazioni rilevate in vigneto, che così non andranno più perse, bensì archiviate e condivise in tempo reale nella rete aziendale, così da avere una visione globale del vigneto in ogni momento ed è integrata la rete neurale/intelligenza artificiale per il riconoscimento da immagine, così da facilitare chi non è ancora capace di identificare i sintomi delle malattie della vite.
Accanto a Giovanni Bigot e lo staff di Perluve srl hanno presentato il loro punto di vista sull’indice i produttori come Angelo Gaja, Gianfranco Gallo, Roberto Felluga che hanno sottolineato l’importanza dello strumento e l’opportunità che esso offre: di misurare lo stato di salute di un vigneto e di indagare su fenomeni che appartengono al mondo della viticoltura e che non sono completamente compresi. Al convegno è intervenuto anche Michele Pavan, presidente di Coldiretti Fvg, che dichiarato che l’indice è uno strumento molto importante per aiutare a migliorare la qualità del vigneto grazie a un’osservazione di dati precisi e scientifici. Lo stesso intervento basato sulla precisione dei dati e delle analisi è stato fatto da prof. Stefano Poni, docente all’Università Cattolica di Piacenza.
Pieno appoggio è stato dato dall’Amministratore di Castello di Cigognola Gian Matteo Baldi, che ha commentato così il metodo presentato: “Quello che ci lega a Giovanni Bigot è la stima personale e professionale, che si è rafforzata negli anni, e la propensione alla ricerca della conoscenza. Per noi è stato naturale seguire il metodo che Bigot ha proposto nella gestione dei vigneti di Castello di Cigognola, con l’obbiettivo di produrre le migliori uve possibili per i nostri vini.”
Noi abbiamo raccolto i migliori momenti dell’evento in un video che viene presentato qui e abbiamo presentato i commenti su facebook, twitter e linkedin e sulla rassegna stampa interna.
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