Pratica agronomica di precisione per aumentare la qualità delle uve
Situazione meteorologica 0:00:00
Bigot Giovanni presenta, sinteticamente, la situazione meteorologica (temperatura e umidità – bagnatura) e fenologica a livello nazionale finalizzata a far cogliere il momento ottimale per la defogliazione.
La grande variabilità tra i territori 0:11:00
È emersa la grande variabilità tra i territori e i numerosi vitigni coltivati che è la ricchezza della viticoltura ed enologia italiana.
Descrizione della defogliazione precoce per un migliore equilibrio vegeto-produttivo alla ricerca della vigoria ottimale 0:12:00
Gatti Matteo descrive la pratica della defogliazione precoce da attuare per un migliore equilibrio vegeto-produttivo alla ricerca della vigoria ottimale.
Nella gestione della chioma parliamo di “Defogliazione precoce tecnica agronomica di precisione”, per la gestione di precisione del vigneto alla ricerca dell’equilibrio e della vigoria ottimale in base ai nostri obiettivi enologici.
La defogliazione è una tecnica di potatura verde 0:15:30
Gatti Matteo la defogliazione è una tecnica di potatura verde che permette, tra l’altro, di ridurre la compattezza del grappolo; Matteo ha ricordato che i grappoli compatti sono tipici di molti vitigni italici, locali, che portano alla biodiversità, ma anche vitigni internazionali hanno problemi, ad esempio la famiglia dei Pinot (grappolo molto compatto, botrite, tignole, …).
Ecco la domanda che alcuni anni fa si era posto il prof. Poni (Università di Piacenza), e molti altri ricercatori, “esiste un intervento agronomico precoce che sia in grado di modificare l’architettura del grappolo, la sua morfologia, compattezza e composizione della bacca (soluti in polpa e mosto) per una vendemmia di migliore/diversa qualità?”. La risposta è sì … è la defogliazione precoce!
La finestra temporale di intervento è centrata sulla fioritura 0:18:50
La finestra temporale di intervento è centrata sulla fioritura e comunque nel periodo prefiorale 7-10 gg prima (della fioritura) e non oltre il grano di pepe; è ovvio che gli effetti sull’allegagione, sulla dimensione e robustezza della bacca saranno diversi. Più ci si avvicina al grano di pepe e minori saranno i risultati ottenuti.
Basi fisiologiche della defogliazione 0:20:00
Gatti Matteo, grazie ad un’immagine, tratta delle basi fisiologiche della defogliazione illustrando la diversa reazione di viti defogliate con varia intensità e le conseguenze sull’allegagione del grappolo; la slide viene descritta da destra a sinistra.
Come illustrato all’aumentare della defogliazione (in pre-fioritura) diminuisce l’allegagione, si riduce la dimensione del grappolo e il suo peso e, se il germoglio viene privato di tutte le foglie, si arriva alla totale perdita di produzione.
Concetto di source e sink 0:21:30
Dopo aver descritto il concetto di source e sink, ci parla delle relazioni tra i diversi organi della vite.
Source: sono gli organi fotosintetizzanti (tutti i tessuti verdi, foglie in particolare, superficie fogliare).
Sink: sono gli organi in accrescimento che richiedono energia e richiamano a sé i fotosintetati.
La relazione Source Sink ci aiuta a comprendere quanto accade a livello dell’infiorescenza che si evolve a grappolo.
Il consumo di energia (i fotosintetati – il carbonio) da parte del grappolo e dell’apice del germoglio varia molto durante la stagione.
Entra in gioco il ruolo dei diversi organi; noi dobbiamo cercare un compromesso attraverso le conoscenze sulla fisiologia della vite alla ricerca di un corretto equilibrio; ciò è in relazione al target produttivo e all’architettura della chioma.
Le basi fisiologiche sopra descritte (ruolo/rapporto di source e sink) influenzano il tasso di allegagione, il peso grappolo, la produzione e la variazione della demografia fogliare (tipologia di foglie) ed effetto sulla composizione dei grappoli. Serve calibrare la tecnica nei diversi vitigni e zone viticole perché vi è un calo della produzione.
L’intensità ottimale di defogliazione 0:31:00
Molti ricercatori hanno studiato questa tematica. È emerso che l’intensità ottimale di defogliazione va da 6 a 8 foglie e asportando più di 8 foglie il calo produttivo diventa eccessivo e altera anche la composizione della bacca (polpa e mosto).
La 1a e 2a foglia sono piccole ma vanno contate 0:37:00
Il tema ora affrontato, cioè il metodo di conta delle foglie da asportare è importante, la 1a e 2a foglia sono piccole ma vanno contate, quindi sei foglie contando anche le piccole.
I costi 0:39:18
Siamo alla ricerca di un compromesso, anche sul fronte dei costi, ad esempio Gatti Matteo cita il riferimento al filo sovrastante quello di corda che, dal punto di vista pratico, evita che l’operatore debba “contare” le foglie da eliminare; opererà togliendo le foglie dal filo in giù in maniera più rapida.
Tecnica da incentivare nella logica della viticoltura sostenibile e biologica 0:41:50
Viene ribadito che è una tecnica da incentivare nella logica della viticoltura sostenibile e biologica (grappolo spargolo meno marciumi).
La fase migliore per effettuare la defogliazione è in prossimità di BBCH 60, 7-10 giorni prima della presunta epoca di fioritura (59 BBCH).
Baggiolini consiglia fase di bottoni fiorali separati poiché da qui ci può esserci fecondazione.
Sintesi e tecniche pratiche relative alla defogliazione precoce 0:46:30
Diapo di sintesi e tecniche pratiche relative alla defogliazione precoce.
Come si può spiegare il miglioramento qualitativo finora sempre osservato? Defogliazione precoce
“La diminuzione di allegagione, e quindi di peso del grappolo per germoglio, è spesso più che proporzionale alla diminuzione di superficie fogliare connessa alla defogliazione”
“Nei germogli defogliati precocemente, la maturazione è sostenuta dalle foglie apicali e dalle femminelle eventualmente stimolate dalla defogliazione”
“Cambiamento del microclima del grappolo”
Defogliazione manuale e meccanica 0:50:30
Defogliazione manuale e meccanica
Per l’intervento meccanico i germogli devono essere già palizzati (sistemati all’interno della coppia di fili); la chioma deve interagire al meglio con la macchina.
È evidente che il produttore vuole ridurre la produzione (o la sovraproduzione) per raggiungere determinati obiettivi enologici. In tal senso la defogliazione precoce è un intervento non selettivo e meccanizzabile con poche ore ettaro (che permette di ridurre la produzione ettaro e sostituire il diradamento con molti altri vantaggi), rispetto al diradamento del grappolo che richiede molte ore di lavoro; diradamento che può essere sostituito anche dalla defogliazione manuale non selettiva, che richiede comunque più ore ettaro ed è attuabile da piccoli produttori.
L’effetto della defogliazione precoce 0:53:50
In una nuova diapositiva viene analizzato l’effetto della defogliazione precoce che porta alla formazione di bacche più piccole e con buccia più spessa; i risultati confermano la diminuzione della dimensione degli acini e non solo (oltre alla minor allegagione).
Più precoce si defoglia e più la buccia sarà spessa. Inspessisce indipendentemente dalla dimensione.
Qual è la relazione tra botrite e gestione della chioma? 0:58:00
Qual è la relazione tra botrite e gestione della chioma? ad esempio su Ortrugo, si tratta di un vitigno precoce a buccia sottile dei Colli Piacentini, la defogliazione è comunque vantaggiosa ma non è così se la confrontiamo con il diradamento del grappolo che mantiene una elevata sensibilità alla botrite e anche al marciume acido.
Epoca di defogliazione e scottature del grappolo 1:00:00
Epoca di defogliazione e scottature del grappolo
Il regime radiativo è particolare (nel senso che cambia asportando le foglie che stanno attorno al grappolo) e la buccia si adatta progressivamente. La defogliazione in pre-invaiatura è la situazione peggiore ed è da evitare l’intervento così tardivo (forti scottature poiché il grappolo si è sviluppato in ombra, non è abituato alla radiazione solare).
I meccanismi adattativi di un grappolo cresciuto con una chioma sottoposta a defogliazione precoce sono legati all’inspessimento della buccia dell’acino e dalla sintesi di composti antiossidanti, in particolare di composti fenolici. La qualità delle uve non è rappresentata solo dagli zuccheri ma anche dai metaboliti primari e secondari (ad esempio antociani nei vitigni a bacca nera).
Indicazioni generali e conclusioni 1:04:00
Come indicazioni generali viene affermato, in conclusione che questa tecnica (defogliazione precoce) va applicata nei vigneti che, in funzione della loro elevata variabilità e dell’area in cui si trovano richiedono questo intervento; con la defogliazione manuale vado ad operare solo dove serve e con alta precisione.
Come viticoltori e tecnici, siamo consapevoli della variabilità inter-parcellare e intra-parcellare in certe porzioni del vigneto e la defogliazione (precoce) è la tecnica ideale per l’implementazione della viticoltura di precisione con rilevamento grazie alle mappe di vigoria: vogliamo evitare l’over cropping, cioè la sovraproduzione e i marciumi. È la viticoltura di precisone perché interveniamo solo dove è necessario e ci saranno altre zone del vigneto che non necessitano di defogliazione perché in equilibrio.
Domande e risposte 1:07:25
Domane e riposte